torna alla pagina in lettura

Ho mantenuto le notazioni esplicative delle lettere originali, credo aggiunte dal colonnello Efisio Simbula , consegnate dattiloscritte a mia nonna, la marchesa Immacolata Doyno in Spolidoro, dopo la sua proposta di assegnazione della medaglia d'oro a Rurik (conservo anche gli originali di mio zio, scritti su brandelli di carta di vario genere e di varia provenienza).
Le mie note ed i miei commenti sono invece in color mattone ed in carattere ridotto al fine di distinguerli dagli originali. Alcune delle indicazioni sono presenti solo nella prima lettera, nelle successive saranno evitati.


LETTERE DALLA PRIGIONIA

(materiale originale)

18/11/44 (BOLZANO).

Mamma adorata, è già passato un mese e cinque giorni dal mio arrivo quaggiù. Spero che a quest'ora avrete già ricevuto mie notizie. Ho tentato di farvele giungere con ogni mezzo. La mia salute è buona: il morale alto. Penso molto a voi, specie ora che non ho nulla da fare e ho fiducia di rivedervi presto. Vi prego di riguardarvi, perchè desidero trovarvi in buona salute tutti, ma specialmente Mamma e Flora, che da questa nostra situazione sono state particolarmente tartassate e sconvolte. Per me non abbiate nessuna preoccupazione; sapete che me al so cavare e che ho la ghirba dura e resistente. Ho avuto la ventura di conoscere qui una brava compagna che mi da il pane e qualche pio' di minestra e tutto il resto che può darmi attraverso il diaframma che ci separa e che voi conoscete. Si chiama Gianna Mazzucco da Longarone (Belluno). Se dovessi tardare per qualche motivo a rientrare alla base rivolgetevi a lei per le mie ulteriori notizie. Le voglio bene. La mia vita ora è abbastanza tranquilla e monotona: qualche raro momento leggo e studio, ma la precarietà di ogni nuova situazione mi distoglie da ogni persistenza in simili ozi.
Penso a ciacuno di voi e vorrei avere notizie particolari di ognuno: è più di un mese che non so nulla, poichè non ho ancora ricevuto posta vostra. Ma "i veci sempre corajo". Mi pare a volte di udirlo e mi passerei le mani nei capelli, se ne avessi. Mario Massari, il marito di quella gentile signora Piera, che Flora è andata a trovare, è con me e ci facciamo buona compagnia. Salutate se potete anche la famiglia di Zoppoli e rassicurate sul conto della salute di entrambi.
Salutate i conoscenti e gli amici, in primo luogo la famiglia del signor Juan e cogliete l'occasione per dare un bacio a genie da parte mia col permesso di Kemar. A Janine ho mandato gli auguri per la sua festa (4 novembre) ma dubito che siano giunti: comunque riferite gli auguri postumi e ancora grazie per la preziosa medaglietta. Ho mandato anche gli auguri di felicità per Kemar e Roberto, ma questi dovrebbero essere giunti, poichè li ho ripetuti varie volte. Salutate Pina Fiorentino da parte mia e ditele che andrò presto a trovarla. Ricordo ancora una volta i versi di Puskin:

"Su, compagni, resistere e aspettare:
far d'ogni pena una potenza nuova
e dove non giunge la materia
alzare l'anima in sogni.
E quel che pertinacemente aneli
in terra e in mare, domandare ai cieli."

Altro non vi dico per oggi, se non il mio affetto grandissimo, il mio pensiero e il mio desiderio di riabbracciarvi. Kemar e nadir hanno altri esami? Flora ha da fare molto? Stelio ha avuto l'incarico di anatomia? Sono numerose le domande che vi vorrei fare, ma la risposta è affidata allo spazio e al tempo che sono due categorie dell'intelletto: e nutro poca fiducia in loro. Vi abbraccio tutti più volte e bacio a lungo Mamma e Roberto. Tuo Rurik
P.S. Salutate Maria

 


tredicesima lettera..............................................quindicesima lettera


torna alla pagina in lettura

Google





hosted by Aruba