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Ho mantenuto le notazioni esplicative delle lettere originali,
credo aggiunte dal colonnello Efisio Simbula , consegnate dattiloscritte a mia
nonna, la marchesa Immacolata Doyno in Spolidoro, dopo la sua proposta di assegnazione
della medaglia d'oro a Rurik (conservo anche gli originali di mio zio, scritti
su brandelli di carta di vario genere e di varia provenienza).
Le mie note ed i miei commenti sono invece in color mattone ed in carattere
ridotto al fine di distinguerli dagli originali. Alcune delle indicazioni sono
presenti solo nella prima lettera, nelle successive saranno evitati.
LETTERE DALLA PRIGIONIA
(materiale originale)
18/11/44 (BOLZANO) in realtà scritta il 16 novembre.
Adorata Mamma
e carissimi, oggi 16 novembre. E' la seconda volta che vi scrivo. Penso sempre
a voi e vi sento vicini. Di salute sto bene e il morale è alto. Vorrei
sapere di tutti voi come state. Sono spiacente di non avere vostre notizie:
vorrei conoscere i particolari di ciascuno di voi. Che Mamma si riguardi, ora
che è inverno, quando attraverso quella Piazza del Popolo, dove soffia
quasi sempre un gran vento:,
e così riguardate Roberto; copritelo bene. Ma riguardatevi tutti; scusate
se ve lo dico. E' una mia idea fissa; vorrei essere tra voi, per preservarvi
anch'io un poco. Cosa potrei fare io, se non riscaldarmi un poco al vostro affetto;
specie quando fa più freddo. Mamma tu sei tanto brava e coraggiosa, che
non ho bisogno di dirti di aver fiducia, che i tuoi figli torneranno in buona
salute a riabbracciarti. Raccomando a te e a tutti i fratelli Flora: che cerchi
di farsi trovare da noi in buone condizioni florida e bella, come io l'ho sempre
vista in quelle fotografie che avevo con me da ragazzo e che mostravo fiero
ai miei compagni. Yorick mio non darti gran pena: io sono adesso adesso come
allora, senza un rammarico e resisterò. Penso molto a mamma e a tutti.
Vorrei poter essere teco e stentare per quelle tre o quattro causette che ogni
tanto ci capitavano. Kemar e Nadir, forza! Stelio, scommetto che ti avranno
dato l'incarico di anatomia. Penso molto a voi. Abbraccio forte tutti e bacio
a lungo Mamma e Roberto.
Vostro Rurik.
Ma mi ero dimenticato di poter scrivere ancora qui. Ma non ho molte cose da
dirvi: la mia vita si svolge abbastanza grigiamente. Solo vi ripeto il mio affetto
e il mio pensiero: la mia raccomandazione di non preoccuparvi per me e di riguardarvi.
Scrivete a Livia che l'abbraccio e che abbia fede: salutate la famiglia del
sig.Juan e Genie cara. Vi abbraccio ancora
dodicesima lettera..............................................quattordicesima
lettera
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