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Ho mantenuto le notazioni esplicative delle lettere originali,
credo aggiunte dal colonnello Efisio Simbula, consegnate dattiloscritte a mia
nonna, la marchesa Immacolata Doyno in Spolidoro, dopo la sua proposta di assegnazione
della medaglia d'oro a Rurik (conservo anche gli originali, scritti su brandelli
di carta di vario genere e di varia provenienza).
Le mie note ed i miei commenti sono invece in color mattone ed in carattere
ridotto al fine di distinguerli dagli originali. Alcune delle indicazioni sono
presenti solo nella prima lettera, nelle successive saranno evitati.
LETTERE DALLA PRIGIONIA
(materiale originale)
02/10/44 (GENOVA - CASA DELLO STUDENTE).
Adorata Mamma,
ieri per la seconda volta ho avuto i segni della Vostra cura. Grazie. Immagino
che non sarà senza sacrificio e chiedo scusa a tutti e a Flora in primo
luogo. Come avrete già capito dal fatto che Giovedì non vi hanno
lasciato portare la roba, la mia situazione è grave. Trascorro le ore
desiderando la notte per poter prendere la pace con il sonno e per poter sognare
di Voi. Sono calmo per il mio probabile destino, ma mi assilla il pensiero di
voi, delle vostre preoccupazioni e del vostro dolore Adorata Mamma penso sovente
a te, a ciò che fai in ogni momento, vorrei averti vicino e stringerti
forte al cuore. Vorrei avere tutte le vostre fotografie, ma mi hanno tolto tutto.
Il sorriso di Roberto (I) lo vedo
in ognuno dei quattro muri, in ogni angolo. Vorrei poter udire il suo gridetto
"zio Vuvi" e vorrei poterlo vedere fare i giochi di prestigio come
un grande.
Quanto vi sto per dire può non essere necessario, ma è comunque
opportuno. Oggi, circa un mese dopo aver raggiunto la maggiore età, non
mi posso lamentare del bilancio della mia vita. Ho sempre lottato con entusiasmo
e tranquillità, spesso anche con fortuna. Non ho fatto del male, all'infuori
di qualche ragazzata. Finchè mi ricorderete credo che non avrete un cattivo
ricordo di me. Insegnate il mio nome anche agli altri nipotini che verranno.
Fa sempre piacere essere ricordati. Spero che anche Flora e Stelio (II)
non lasceranno Roberto senza una sorellina o un fratellino. Penso a Flora che
è una donna eccezionale e una sorella tenerissima, ancorchè cerchi
di dissimularlo abilmente. Dille, Mamma, che la ringrazio di tutto quello che
fa per noi e che l'abbraccio. Penso a Yorick (III)
che è il migliore di noi e che è stato per noi come un padre in
molte occasioni. Mi dispiace che egli ora abbia a soffrire per causa mia e abbraccialo
per me, se lo puoi e digli che gli stringo la mano.Penso a Elmyr (IV)lontano
in Germania e mi auguro che a Natale possa essere riunito a Voi. Digli che sono
fiero del suo comportamento proprio come nostro Padre avrebbe desiderato e che
l'abbraccio insieme a sua moglie. Penso a Kemar (V),
per il quale ho avuto un affetto particolare, per certe cose di quando ero ragazzo:
mi difendeva contro tutti tranquillamente in collegio: digli che l'abbraccio
e così Genie (VI).
Penso al mio Nadir che mi ha fatto sempre tanta buona compagnia e che mi ha
sempre seguito con affetto d'amico: digli che l'abbraccio con Stelio, che è
pure diventato un caro fratello per noi, e Roberto. Adorabile Mammina, quante
cose ti vorrei dire, ma una sopratutto, il mio affetto senza limiti per te e
la mia devozione. Talvolta forse non sono stato capace di esternarlo. Sono stato
meno espansivo; colpa di questa brusca ed oscura giovinezza, che mi è
toccata in sorte. Ora, a 21 anni, non mi pare di aver avuto altra religione
all'infuori di quella della famiglia. La religione di Dio l'ho smarrita, ma
spero di ritrovarla un giorno. Ritrovarla ora mi sembrerebbe sleale e tento
nemmeno: e poi la religione dell'umanità, di cui la mia Patria è
una unità non disprezzabile. Ho lottato per una umanità migliore,
e per una Patria migliore: e scusate le parole grosse.
Qui la mia vita è monotona: permanente un certo languore di stomaco e
una debolezza generale. Il desiderio di fumare è violento. Ho fumato
buccia di patata, seccata, arrotolata in un pezzo di questa carta. Ma il pensiero
di Voi mi fa obliare la fame e la mia pipa. Se vi può servire, ora ho
barba e baffi e il secondo canino superiore rivestito di metallo bianco. Non
vorrei scrivervi queste cose, ma tutto può essere necessario. Salutate
tutta la famiglia Juan (1) e la mia piccola amichetta Janine (2); salutate a
mio nome Giuliana (3), e l'amica Pina (4) e zia Teresa (5). Troverete indirizzi
fra le mie carte. Vi bacio infinite volte. Saluti a Maria.
Rurik
1) sig.Juan
Maritano
si tratta del padre delle mie zie Eugenia
Maritano(la moglie di mio zio Kemar), Elsie e Janine. Di nazionalità
spagnola, era uomo capace ed abilissimo.
2)
Janine Maritano
3) Giuliana Carmignani
4) Mina Fiorentino
5) Teresa Toniolo
I)Roberto
Capurro, figlio di Flora Spolidoro e Stelio Capurro, che allora aveva circa
due anni
II)Flora era la sorella maggiore e Stelio era suo marito, mio padre.
III)Yorick Spolidoro, nome in codice Lauretta, fratello maggiore, mio zio, poi
avvocato di grande vaglia a Milano.
IV) Elmyr Spolidoro,divenuto generale di cavalleria, padre di mio cugino Rurik.
V)Kemar Spolidor, mio zio, marito di Genie Maritano (Eugenia),
VI) Eugenia Maritano, primogenita di Juan Maritano, donna fortissima e generosissima,
poi capace dentista.
CURRICULUM............................................SECONDA
LETTERA
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