BLACK-OUT

Le tre e trenta di notte.
La Stregaccia soffre ammorte per il suo peCULiare disturbo.
L'Orrenda Creatura non ha mai voluto farsi operare, malgrado la mia insistenza discreta, e va avanti a diete verduriere, strambe pomate ed antidolorifici (da utilizzare, però, solo durante le crisi acute).
In una mostruosa macchina bellica (e, per me, anche bellissima, ma credo sia una sorta di "devianza") questo sembra essere l'unico punto debole, insieme alle manie ossessivo-coatte.

D'improvviso la tele (in casa nostra sempre accesa) diventa blu copiativo. Poi tutto, tele compresa, svanisce in un nero senza riflessi.

Dopo un paio di secondi trascorsi ad ammirare il fantastico fenomeno (trattasi, apparentemente, di oscurità totale), vengo redarguito dalla mia Mostra:" Sono cieca, SONO CIECA..Marco! cosa mi hai fatto?".Al volo accendo un paio di candele, La tranquillizzo sulle sue capacità visive e mi reco sul terrazzo per osservare fuori. Le stelle sono addirittura straordinarie...e non si vede un cazzo! persino le poche nuvole sono nitidissime.
Mentre torno a riferire alla diabolica Personaggia, penso con qualche preoccupazione: dove diavolo è finito l'inquinamento? dovrebbe essere tutto offuscato, nebbioso...e invece no!
La mia Draculessa prediletta, tra i lamenti dei suoi dolori, commenta sarcastica: "Di certo ad Albaro la luce non è mancata (Albaro è una specie di quartiere "bene" di Genova. Ci abbiamo vissuto vent'anni...poi ho ereditato, siamo diventati poveri e ci siamo trasferiti in Centro).
Addolorato di doverLa contraddire Le comunico che l'energia manca dappertutto, anche nella Sua Albaro, e, per consolarla, Le ricordo che per comprarci da mangiare noi dobbiamo fare quattro metri, mentre quelli di Albaro dovranno affrontare rischiosissime strade, senza semafori (la nostra centralissima Standa usa gruppi elettrogeni ed ha sempre energia) e piene di pazzi ricchi e scapestrati, ma la Malefica commenta feroce:" quelli di Albaro non vanno a fare la spesa. Se la fanno portare a casa".

Finalmente, dopo averLe fatto ingoiare bustine varie di antidolorifici, aver avvisato i Mostri piccoli (nel caso dell'Orso è un modo di dire) di non aprire frigo e friser e di muoversi con prudenza per non dare facciate di qua e di là, riesco a convincerLa che Le conviene dormire.

Circondata dal nero di seppia ed ormai rincoglionita dagli analgesici la Stregaccia si addormenta di colpo.
Io no!
Non riesco a restare a letto e guardo fuori, passando da una finestra all'altra, per osservare un mondo che non vedevo da quando ero bambino.
Mare e Montagna hanno connotazioni diverse. Sono robe "naturali" ed è ovvio che non siano illuminate come alberi di natale.
E' la citta che è straordinaria.
Solo le banche, con i gruppi di continuità, presentano una qualche fioca luce, tipo "presepe" non povero, ma poverissimo.
Tutto il resto è buio. Ma è un buio visibile, penetrabile e, dopo un po', quasi amichevole.

Mi rendo conto che è una stronzata, però un black-out ogni tanto non sarebbe tanto male!

Purché finisca prima dei programmi TV del mattino.

 

Genova, settembre 2003





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Marco Capurro

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