GENOVA
Alcuni estratti dal libro Itinerario d'Italia di Francesco Scotto
CARTA DELL'ITALIA NEL 1761
come riportata nell'edizione Stamperia di Generoso Salomoni in Roma
GENOVA
Viene questa detta Genua, e Janua, quasi porta dell'Italia. Ha cinque miglia di circuito, circondata da forti muraglie, con cinque porte munite di cannoni : E' situata alla riva del mare, parte in piano , e parte in collina.
Dopo essere stata soggetta all'Imperio Romano, passò nel dominio de' Barbari , essendosene Rotari Re de' Longobardi impadronito l'anno 660. Carlo Magno la riunì al suo Impero , inviandovi un Conte per governarla , a cui molti ne successero , e tra gli altri un certo Ademaro , che conquistò la Corsica , tanto poi combattuta tra' Genovesi e Pisani; si distinsero in seguito i Genovesi , già da qualche tempo posti in libertà , nel tempo delle Crociate , trasportando truppe in Oriente ; di maniera che ancora le loro truppe s'impadronirono di più Città , tanto in Terra ferma , che nelle Isole , fino al Mar Nero , con i sobborghi di Pera , prossimi a Costantinopoli. Ma le guerre , che ebbero con i Pisani , Veneziani, ed altri, tanto gl'indebolirono , che si diedero a Carlo VI. Re di Francia: sotto Carlo VII. si rimisero in libertà: si vollero poi dare a Luigi XI., che non li volle; ma gli prese bene Luigi XII ; finalmente acquistarono nel secolo XVI. l'intera libertà, per opera d'Andrea Doria, gran Generale di Mare, e loro Cittadino. Il governo di questa Repubblica è aristocratico. Il Doge, che è capo della Repubblica, comanda per due anni, con otto Senatori, che l'assistono nel governo, e che dimorano con lui nel pubblico palazzo, e queste nove persone chiamansi la Signoria. Ma il Gran Consiglio, che è il fondamento della Repubblica, è composto da 400. persone, che scelgonsi indifferentemente da tutte le Famiglie Nobili della Città: questo gran Consiglio è quello, che risolve della pace, e della guerra.
CARTA DI GENOVA - opera citata
Vi sono in Genova tre forti d'abitanti, la Nobiltà, i Cittadini, e il Popolo. La Nobiltà è divisa in antica, e nuova , tra le quali vi è poca armonia; ciò non ostante per l'accordo fatto nel 1576. spartiscono le cariche ugualmente. Anche tra' Cittadini vi sono le Famiglie, che si stimano Nobili , quanto le prime Case, e che dovrebbero già essere nel numero de' Nobili , anzi in questi ultimi anni molte di queste, e altre con lo sborso di 40.mila scudi vi sono state aggregate. Il Doge è vestito di velluto di color cremisi, con un berretto quadro: Nelle solennità, e processioni porta come una Corona coperta di velluto rosso, portandosi davanti a lui una spada dentro un fodero dorato, e 24. Senatori vestiti di velluto nero l'accompagnano. Le rendite della Repubblica le fanno ascendere a un milione e 200.mila scudi, de' quali 900.mila sono impegnati nel banco di S.Giorgio per i debiti dello Stato, luogo eretto nel 1407., e governato da otto de' principali, e più ricchi cittadini, che di tanto in tanto si mutano: il restante serve per pagare la Soldatesca straniera, che consiste in 500. Svizzeri di Friburgo, 300. Italiani, e 100. Corsi. Cento Svizzeri hanno la guardia del palazzo, e delle Porte della Città , cento ce ne sono a Savona, e altrettanti a Sarzana, 25. al Forte della Spezia , e un pari numero a Ventimiglia: gli Italiani hanno ancor'essi le guardie delle porte, e più Fortezze. I Corsi servono per dare aiuto alla Giustizia contro i Banditi delle montagne, e per armar le Galere.
FRONTESPIZIO DEL VOLUME CITATO
La Milizia dello Stato fa intorno a 3000.Uomini, comandati da diversi Colonnelli, una parte de' quali guardano le Riviere di Ponente, e di Levante, e il restante nelle Piazze di Novi, Gavi, e d'altre, che la Repubblica possiede di là dagli Appennini verso la Lombardia. Cavalleria non ne mantiene, a cagione del paese montuoso: ha bensì un Arsenale provveduto di tutto il bisognevole, con una squadra di otto Galere, che guardano le coste, e portano i presidi in Corsica. La Città è piena di ricchi negozianti, essendo una delle Piazze più principali dell'Italia con il commercio, che particolarmente fanno in Spagna, dove molte delle principali Famiglie possiedono gran feudi, come anche ne' Regni di Napoli, e di Sicilia. Il vivere in Genova è caro , a cagione della sterilità delle montagne vicine, ciò non ostante vi trova tutto. Le strade di questa Città per mancanza di terreno sono assai strette, il che ha obbligato d'alzar le case, e i Palazzi fino a quattro, e cinque appartamenti, che rendono la Città oscura, e malinconica in più parti. La strada nuova è la più bella di tutte, larga, e dritta con i più belli Palazzi di Genova, tra i quali risplende quello del Duca di Tursi della Casa Doria, che è stato architettato da Alessio Galeazzi Perugino, il quale dirizzò la strada, ed ha fabbricata la maggior parte de' Palazzi quasi tutti di marmo. Il Palazzo d'Imperiali, e la casa di S.Giorgio meritano d'essere particolarmente considerati. Il Palazzo della Signoria, ove dimora il Doge, è di grande altezza, posto nel mezzo quasi della Città. Quì si rende ragione, essendosi più forte di Magistrati , e tutti i processi si giudicano in ultimo appello della Rota, che è come un Consiglio supremo. I fregi della Sala di questo Palazzo sono dipinti dal Pordenone. Molte case di Genova hanno la facciata dipinta, e quasi tutti loggia scoperta in vece di tetto, essendo le case coperte di una forte di pietra, chiamata lavagna. Al Mare si vede, oltre l'Arsenale, provveduto di 500.pezzi di cannone, e d'armi per armare 30.mila uomini, e 30. Galere, la Darsena, dove si fermano con le catene le Galere. Il Molo è stato fatto dal sopradetto Alessio Galeazzi, dipoi accresciuto di nuove fortificazioni, e di una batteria a fior d'acqua. Bella vista fa il Porto, per le case, e Palazzi, che in forma di teatro sopra la collina lo circondano; al fine del quale si vede la Lanterna, che è una gran Torre, con grossi fanali. Vicino alla Lanterna, e fuori della porta di S.Tommaso è il Palazzo del Principe Doria, il più magnifico di Genova, ornato di una bella Galleria, e Giardino, nel cui mezzo, sopra una fontana di metallo, si osserva la statua colossea del celebre Andrea Doria, sotto l'effige di Nettuno. Il Palazzo, oltre i fregi dipinti dal Pordenone, e Beccafumi, possiede i più celebri quadri, le più belle statue, bassorilievi, e mobili preziosi, che siano in Genova. Passando alle Chiese, la Cattedrale dedicata a S.Lorenzo, è delle più spaziose; ed è incrostata esteriormente di marmi, con tre porte nella facciata. L'interno è sostenuto da colonne, con Altari assai ricchi, ornati di quadri di prezzo, tra' quali un crocifisso del Barocci. Tra gli altri ornamenti preziosi della Chiesa, si vede una tazza, fatta di un solo pezzo di smeraldo, che fu donata da Baldovino Re di Gerusalemme alla Repubblica, per gli aiuti datigli. Nella Chiesa di S.Stefano vi è un quadro di Giulio Romano. Nella Chiesa, o Oratorio di S.Giovanni Battista vi è un quadro del Wandick; la cappella della Madonna ha quantità di lampade, e voti d'argento con belle pitture. Le altre Chiese più considerabili sono S.Siro, che appartiene a' Padri Teatini: La bella Chiesa di S.Matteo fabbricata dal Principe Doria, con il di lui sepolcro intagliato dal Montorsoli: La Chiesa di S.Ambrogio de' Gesuiti, è di una bella rchitettura, con la volta dorata, che se fosse stata un poco più grande , sarebbe stata perfettissima; quì si vede un quadro della Circoncisione di Paolo Rubens: a S. Francesco vi è un quadro del Tintoretto. Bellissima è la Chiesa dell'Annunziata, officiata da' Francescani, e fabbricata dalla casa Lomellini: le colonne sono di marmo bianco, e rosso, e con la volta tutta dorata, e tre celebri quadri di Giulio Romano, di Wandick, e di Rubens. Il contorno di Genova è ripieno di villaggi, e luoghi di delizie su l'alto delle colline: Ma S.Pier d'Arena fuori della Città, dalla parte della Lanterna, è il più delizioso Sobborgo di Genova, ripieno di bellissimi luoghi di delizie.
PAGINA INIZIALE DELLA DESCRIZIONE DI GENOVA
Fu ornata questa Città del titolo Arcivescovile da Innocenzo II. l'anno 1132. Fu illustrata dal valore de' Doria, Spinola, ed altri illustri Capitani: Santa Caterina da Genova, Agostino Mascardi, Cristoforo Colombo, e altri molti hanno illustrata questa Capitale, oltre un grandissimo numero di Cardinali, e tre pontefici, cioè Innocenzo IV. , eletto nel 1243. Adriano V. nel 1276. , e Innocenzo VIII. nel 1484. Le Famiglie Nobili di questa Città sono moltissime, tra le quali si numerano gli Adorni, Balbi, Brignole, Canevari, Catanei, Centuurioni, Chiesa, Cibo, Cigala, Doria, Durazzo, Fieschi, Franchi, Franzoni, Gentili, Grillo, Grimaldi, Imperiali, Lercari, Lomellini, Mari, Marini, Negroni, Pallavicini, Pinelli, Raggi, Riarj, Saluzzi, Sauli, Salvago, Senarega, Spinola, Torre, Venerosi, Viali, Vivaldi, ed altre molte.
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