UN RITORNO DI TROPPO

Immagino di essere una strana persona.

E credo che questa affermazione, dopo aver letto le mie sciocchezze, non meriti spiegazioni ulteriori.
Una quindicina d'anni addietro, dopo la prima chemio, ho cominciato ad avere saltuari disturbi neurologici, quali diplopia, parestesie, paralisi, etc. etc.
Generalmente duravano pochi secondi ed in complesso non mi hanno reso la vita impossibile. Bastava attendere con pazienza e passava tutto.
Ora, da qualche mese, mentre parestesie e paralisi sono sparite quasi completamente (o, al massimo, hanno mantenuto il loro "trend" di qualche secondo ogni tanto) la diplopia è diventata pervicace e costante.
La diplopia è quel disturbo alla vista che comporta una "doppia visione" degli oggetti e la pratica impossibilità di tenere qualcosa "a fuoco". E' una diplopia bioculare (cioè si presenta solo quando guardo qualcosa con tutti e due gli occhi) e per alcuni mesi mi ha reso quasi impossibile (o faticoso) leggere, scrivere, guardare la tv (la quale, tv intendo, sembra una belinata ma invece non è problema da poco. Pensate solo al dramma di vedere due Berlusconi, due Fassino o, quello che è peggio e con tutto il rispetto, due Agnoletto o due Bush), etc. etc.
Nel contempo ho verificato la crescita di misteriose escrescenze (bitorzolute) sul cranio e sul viso. Lievemente preoccupato ho fatto i miei esami di controllo, includendo anche una visita oftalmologica ed una tac cranio-facciale, riscontrando l'ennesima maledetta recidiva.
Il mio preoccupato micro-ematologo, Edoardo, verificando gli esami ematici (buoni) e l'assenza di linfonodi o di masse nell'addome e nel torace, ha insistito in un esame istologico (che però confermerà una diagnosi già certa): il linfoma, non sapendo più dove diavolo andare, ha deciso di colpire l'unica parte del corpo che non sono in grado di proteggere. Così ho infiltrazioni nel cranio, nel volto ed all'interno delle orbite (ed è questo, la pressione sui globi oculari, che provoca la diplopia).

Non posso più fare una chemio perchè il malefico danno cardiaco la preclude (mi ucciderebbe quasi certamente, anche se, ad essere onesti, attualmente anche uno sputo ben diretto potrebbe ammazzarmi) ed una radioterapia avrebbe effetti critici. Potrei rifare il rituxan (l'anticorpo monoclonale), ma probabilmente dovrei pagarmelo ed ho un po' l'impressione che getterei via dei soldi che, magari, potrebbero servire ad altri (forse sono anche un po' stanco). Ma questi, in fondo, sono affari miei!
Quello che mi secca e mi manca è il non vederci bene. Ora ho anche memorizzato la tastiera e riesco persino a scrivere ed a far funzionare quasi tutti i programmi senza guardare (scusate quindi gli errori), ma ho scoperto con un certo orrore che comincio a cercare di leggere i libri solo tenendoli in mano.
Con i romanzi la cosa funziona anche. Immagino la trama, lo sviluppo ed anche la conclusione (scelgo sempre un lieto fine perchè sono un sentimentale). Ma il concilio di Calcedonia, del 451 d.C., per esempio (che ho nella sua versione latina in un'edizione del 1691), non sono riuscito ad immaginarmelo neanche nelle sue prime righe.
Mi sono fermato a: Chalcedonense Concilium, unum ex quatuor celeberrimis, celebratum est ....
Ho anche pensato di imparare il Braille, ma dubito molto di trovare libri antichi in Braille, e poi avrò/non avrò sempre tempo di impararlo "dopo", se mi farà piacere....e ne dubito molto.

Mah! è tutto assai seccante, parecchio seccante.

 

Genova, febbraio 2004





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Marco Capurro

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