IL DENTINO ED IL TOPINO... Sapete già di tutti i miei guai del tubo, e quindi non
costituirà una novità la stramba notizia che un altro dei miei
denti ha ceduto alla violenza della Mollica di Pane.
Era venerdì pomeriggio e "sbocconcellavo"
un pezzo di biova (strano tipo di pane che possiede la qualità di restare
morbido anche due o tre giorni, acquistando però eccezionali caratteristiche
di collosità che potrebbero far invidia alla Tre Pin Prene), quando mi
sono reso conto che stavo ingoiandomi qualcosa di personale.
Successivi scientifici accertamenti mi permettevano di chiarire
la cosa: si trattava di un premolare, per altro di ottimo aspetto ed apparentemente
privo di carie o altri difetti, che aveva avuto la brillante idea di abbandonare
la sua postazione nell'arco dentario per andarsene in giro a fare un cazzo. l'Anaconda e l'Orso, distratti dalle loro importanti attività,
coglievano immediantamente il mio stato di lieve depressione (anche perchè
continuavo a guardare allo specchio il mio ridicolo sorriso sdentato) e commentavano,
quindi, appropriatamente la questione.
L'Orso :" Cazzo! stai andando in pezzi, Vecchiaccio! se
vuoi te la regalo io una dentiera." e via, sghignazzando crudelmente.
L'anaconda:" Pappo! non ti preoccupare sei sempre il più
bello che c'è...e poi vedrai che è un dentino da latte (ho quasi
sessant'anni) e te ne crescerà uno nuovo ancora più bello."
E poi dicono che sono ingiusto perchè preferisco la
femmina?!
Come che sia decido di conservare il fedifrago dente per farlo
vedere a Giovanni (il mio dentista play-boy) e lo abbandono (il dente) nel mio
studio sull'unico ripiano libero: il coperchio della fotocopiatrice. Per il Bambino Marco dalla Fatina dei dentini, Ora, è vero che sono molto rimbambito e credulone, che
ho un mucchio di infantilismi e che faccio cazzate ad ogni piè sospinto,
ma rendermi conto che anche i miei figli oramai mi vedono come un regredito
cerebrale, sia pure con un affetto cui non rinuncerei mai, è stata una
soddisfazione assoluta.
Giovanni, lunedì, mi ha subito messo un dente nuovo,
che è anche più bello, ed ora so per certo che i miei ragazzi
non mi sgrideranno mai, qualunque belinata io faccia.
Sono il loro bambino!
Per un po' sono rimasto a guardarlo (l'avevo poggiato al centro del tavolo della
cucina), leccandomi lo spaventoso baratro lasciato dall'infame.
Il bastardo, avventuriero e traditore, si era spezzato alla radice, lasciata
proditoriamente ed irresponsabilmente al suo destino.
Il sabato mattina, al mio risveglio, il dentino è sotto ad un bicchiere,
insieme a euro due e cinquanta ed alla seguente missiva:
Poichè il dentino non era sotto il bicchiere il
topolino dei denti si è perso per strada.
Comunque io, con le dovute indicazioni, sono
riuscita a passare.
Ti lascio anche il dentino che può sempre
servire.
Baci.
Fatina dei dentini
Genova, luglio 2004
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