PAZZI O SCEMI Continuo a romperVi con le mie peripezie sanitarie e lo faccio
invitandoVi alla pazienza.
Dopo una TAC (tomoassocazziata) cranio-facciale, che ha indicato
una lievissima riduzione della massa linfatica nel mio occhio sx (con contemporaneo
aumento di tutte le altre masse) vado all'Ist per la visita dalla pur brava
Dott.ssa Radioterapista. La Brillante Personaggia, invece di procedere alla
radioterapizzazione dell'altro occhio (anch'esso colpito), mi consiglia di parlare
con il mio tappoematologo. Tutto contento me ne torno a casa. Così torno dal TappoEmatologo per sapere di che morte
devo morire ed il disgraziato mi comunica, affibbiandomi il secondo schiaffo,
che sottostarò ad un protocollo rituximab-fludarabina, una volta al mese
per sei mesi. Più o meno la stessa merda che mi hanno già propinato,
sostituendo il Leukeran con la Fludabina, senza particolari esiti e senza permettere
all'anticorpo di agire appieno (dovrebbe essere somministrato a dose piena ogni
settimana per sei /otto settimane). Quando gli ricordo cosa mi ha detto nel
nostro precedente incontro il Nano sembra non ascoltare (come se io non parlassi
affatto), continuando ad insistere nella tesi insensata che si tratta del meglio
possibile, che la fludarabina potenzia ottanta volte l'effetto dell'anticorpo
(una minchiata di dimensioni colossali, quasi vergognosa), che ne hanno ragionato
(si fa per dire) tutti insieme con gli altri ematologi.
E allora capisco.
Effettivamente il Mortifero Bacigalupo (sto eccedendo, perchè
è pur sempre un luminare nel suo campo) non se ne va e così la
combriccola dei pazzi/scemi ha concesso a Edoardo di somministrarmi il rituximab
(1) soltanto a patto che non ne usasse troppo (quindi una dose ridicolmente
ridotta) ed insieme ad un chemioterapico (fludarabina)(2). Una specie di palliativo
che rispettasse il Protocollo, che tranquillizzasse il Paziente (io) e che non
facesse perdere la faccia al Medico (lui).
Io, naturalmente, farò la terapia. Non posso permettermi
di pagarmela e non credo nemmeno che me la farebbero a pagamento (in Italia).
Così potente è l'influenza di quel Coglionazzo, quanto numerosi
sono, probabilmente, i pazienti che crepano perchè esclusi dall'anticorpo,
senza nemmeno sapere che potevano vivere un poco di più. I miei genitori, entrambi medici, avrebbero sputato in faccia
a colleghi così (e talvolta lo hanno anche fatto, riempiendomi d'orgoglio).
Nel dispiacere e nella preoccupazione, pur presenti, quello
che più mi turba, più della terapia o dell'insoddisfazione, è
il senso di pena per la gente, che, per colpa di certi fessi, muore mentre potrebbe
vivere.
Ci vado subito e quì accade una di quelle cose strambe che risultano
incomprensibili ad un paziente, anche scemo come me.
Il Distinto Individuo mi conferma la recidiva e, contrariamente a quanto sostenuto
sino a quattro mesi addietro, mi dichiara l'esigenza improprogabile di effettuare
una terapia a base unicamente di anticorpo monoclonale, a dosi piene e con il
protocollo previsto dal produttore (se ricordate tale terapia mi risultava preclusa
perchè 1] non prevista dal protocollo italiano [solo somministrazione
con polichemioterapia] 2] paziente non suscettibile di trapianto [troppo fottuto]
3] costosa per un paziente del cazzo come me).
Alle mie incuriosite rimostranze per l'assoluta e benedetta novità il
Disgraziato Nano Medico, dopo aver chiuso prudentemente la porta del suo studio
, mi comunica che (lui ed i suoi colleghi) sono tornati da un convegno all'estero
che ha stabilito senz'ombra di dubbio che l'anticorpo va somministrato a dose
piena ed a ogni recidiva, che così viene utilizzato al meglio ed al massimo
potenziale terapeutico, che Bacigalupo (l'estensore del provvedimento ministeriale,
trapiantologo, ricercologo e supercapo degli ematologi) se ne andrà prestissimo
ad altro incarico e verrà un differente supercapoprimario, assai più
disponibile a far star bene i pazienti invece che a farci sopra gli esperimenti
e la ricerca.
L'anticorpo non mi danneggia. Lo sopporto bene, non mi da effetti collaterali
e dagli studi risulta effettivamente più efficace nelle recidive già
trattate.
Qualche giorno dopo torno dalla Donzella RadioTerapista per comunicarLe quanto
avevo saputo e qui mi prendo il primo schiaffo! La Gentile Dott.ssa afferma
che: Loro (quelli dell'ist [minuscolo perchè non valgono il maiuscolo])
non intendono, per il momento, irradiarmi l'altro occhio (troppo difficile),
il Malefico Bacigalupo (trapiantologo, cazzologo, etc.etc.) non se ne va affatto
ed il suo sostituto non verrà mai.
Ma grande è la vergogna che provo per questi poveri ominicchi che, sia
pure con dedizione, esercitano una professione (medico) nella quale ti ritieni
oggi costretto a non poter fare per il paziente quello che, in coscienza, credi
giusto.
Cazzo! ho finito le parole....
Genova, febbraio 2005
(1) da quanto ho capito per l'Imbecille si tratta di una questione di costi
e di conseguente utilizzo dei fondi. Detto Idiota predilige gli investimenti
in "ricerca" (sempre finalizzata ai trapianti, e mandando in malora
i casi clinici ordinari) e quindi considera preferibile usare una sostanza costosa
(ed è costosa) come il rituximab solo a certe condizioni. Il fatto è
che io ho fatto il commercialista per trent'anni e calcolare i costi è
il mio mestiere. Escludendo le sostanze di complemento (utlizzate in entrambi
i trattamenti) un trattamento completo con l'anticorpo costa circa euros 19.600,
mentre il trattamento propostomi ne costa 23.500 (prezzi ACCC).
Trattasi di fessi anche amministrativamente.
(2) Fludarabina (o Fludara) è un velenuccio non da poco, in grado di
stroncare agevolmente la vita ed il futuro di un soggetto perfettamente sano.
Sembra avere il vantaggio di non rendere calvi i pazienti e di non fottergli
il cuore (salvo rari casi di insufficienza cardiaca), ma, nel contempo, è
un mielosoppressore, un neurotossico, un teratogeno e lascio perdere il resto
altrimenti finisco per preferire il linfoma.
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