GLI OCCHI DELL'ORSO

L'Orso, che potrebbe anche essere definito una faccenda metafisica, oltre ad avere le dimensioni e la potenza di un caterpillar (uno molto, grosso), senza però la sensibilità ed il senso della misura caratteristici dell'importante macchina edile, non ha mai mostrato alcun grave difetto fisico (non passare dalle porte non può essere considerato un vero difetto).
Ma in realtà il mostruoso gigantopiteco è miope.
Miope da anni.
Lui sostiene che la responsabilità è geneticamente nostra, mia e della Strega, malgrado entrambi accusiamo un difetto visivo così lieve che ci obbliga a mettere gli occhiali soltanto per salutare i conoscenti per strada, cosa che non succede comunque perchè siamo distrattissimi ed i nostri conoscenti preferiscono di gran lunga non salutarci.
Io, invece, attribuisco il danno visivo alla continua lettura, oltre che di importanti raccolte di fogli stampati (libri), anche degli spaventosi manga giapponesi che farebbero incrociare gli occhi anche ad un monocolo. Sia quel sia il disgraziato personaggio ha fatto i suoi conti e si è organizzato un intervento di chirurgia refrattiva che gli permetterà di buttare nel cesso una ventina di paia d'occhiali e quindici anni di lenti a contatto.

Naturalmente ha preteso la mia assistenza e mi ha trascinato nelle varie peripezie che costellano la cosa. Dopo avermi portato in braccio alla ASL, mi ha condotto all'ambulatorio di Pamattone e quindi in uno studio privato dove un tizio abbronzatissimo, in camice bianco (credo un dottore), gli ha fatto una mappa corneale.

Tralasciando le pratiche pre-intervento, perchè hanno richiesto l'amorevole pazienza di tutta la famiglia, finalmente l'Orrida Creatura è stato demiopizzato.
L'intervento, durato il breve spazio d'una decina di minuti, è andato benissimo ma il Mostruoso Individuo ha avuto la faccia da culo di svenire appena uscito dalla sala operatoria, facendosi vergognosamente coccolare dalle altre pazienti (tutte femmine) e dalle infermiere del disgraziato reparto. Una volta ritornati a casa (casa è una parola grossa, comunque...) il Gigantesco Antropoide, dopo avermi affibbiato il pesante incarico di somministrargli la terapia (a base di goccie diverse un migliaio di volte al dì), ha iniziato a lamentarsi di dolori intollerabili, elargendoci (a me, alla Strega sua madre ed all'Anaconda sua sorella) catastrofiche previsioni sulla sua quasi certa cecità per i prossimi cent'anni.
La schifosissima pantomima è andata avanti per ben sei giorni, tra le comprensive e consolatorie giaculatorie delle altre Due Entità Metamorfiche, con catastrofici effetti per la mia disgraziata persona (qui mi sono un po' allargato: non so con certezza se io sono una persona o una cosa).

Ne esco infatti da una radioterapia collimata all'occhio sinistro che mi ha abilmente devastato (bruciato) parte dell'occhio medesimo, permettendomi una visione migliore, anche se parecchio lacrimosa.

Le intenzioni dei radioterapisti (solo intenzioni, perchè questi disgraziati cambiano parere ad ogni pié sospinto) sembrerebbero quelle di fare anche l'altro occhio, assicurandomi l'assoluta certezza di una futura cataratta e garantendomi.....mah! niente credo.

Vista la situazione paterna (malato grave, invalido, futuro cieco, sempre in recidiva, impotente, poverissimo, etc.etc.) avrei ritenuto più corretto che l'Orso non mi rompesse i coglioni più di tanto e per niente.

Il settimo giorno il Cazzone si è infatti svegliato senza dolori e con un'orribile vista che gli permetteva di leggere persino le clausole piccole dei contratti assicurativi a cinquanta metri di distanza.

Tutti quei lamenti per nulla!
Se ci fosse stata una guerra (e spero non ce ne siano mai più) avrei almeno potuto incolpare la generazione post-bellica (ah! le scarpe di prima della guerra; le biciclette di prima della guerra; i reggicalze di prima della guerra; le tette di prima della guerra), invece sono io la generazione post-bellica.

Così ho capito.

Il Pitecantropo è semplicemente, malgrado la rude tempra dei suoi genitori, una viziata Lagna del cazzo.

 

Genova, gennaio 2005


 




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