I MIEI STUPIDI RACCONTINI Mi telefona un caro amico. Uno che conosco da mezza-vita (quarant'anni),
ma che la Strega conosce da anche più tempo (erano bimbi insieme, se
mai l'Orrida Presenza è stata bambina). La Mostra Grande lo richiama ed i due pazzoidi si mettono a
ciacolare (anche il nostro/mio amico è un minimo fuori di melone, pur
essendo persona serissima e morigerata). Data la mia innata malignità,
abuso dei potenti mezzi a mia disposizione (lo stetoscopio) per spiare la conversazione
(non sono geloso della Strega. Lo giuro! ucciderei chiunque Le facesse del male,
ma non Le impedirei di fare alcunché che Le faccia piacere). Mah!
Genova,
dicembre 2005
Saluti, auguri affettuosi e poi giù a raccontarmi quanto si è
divertito a leggere i miei raccontini. Mi riferisce che è stato sveglio
tutta la notte a sghignazzare.
Io resto di merda secca! Giampiero (il mio amico) non usa il computer. Come
diavolo avrà fatto?
Così mi congratulo per l'importante avanzamento tecnologico, ma Lui no,
mi dice, li ha letti su carta. Un'altra pazzissima comune amica (la Betty) li
ha stampati tutti e gli ha regalato una copia del pregevole volumetto.
Tutti matti!?
Comunque mi congratulo per la Sua coerenza nel voler rimanere un uomo del XIX
secolo e resto imbambolato ad ascoltare quanto si è sollazzato a leggere
delle cattiverie della Demoniaca Essenza che ha approfittato della mia pubertà
(assai più degli altri ipotetici lettori, perchè Lui la conosce
bene) e di tutte le altre mie disavventure.
Ringrazio, lo abbraccio con affetto per telefono, ed avviso la Strega, che si
sta facendo un sonnellino, della faccenda.
E lì resto di nuovo di merda.
La Disgraziata sembra addirittura compiaciuta. Compiaciuta di essere descritta
come una Mostra Diabolica, come un'Entità Malefica Incontrollabile, come
una Làmia Crudelissima.
Lascio perdere tutto e mi sforzo di capire. Niente!!!!
La gente è anche più strana di quel che credevo.
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