LE MIE MALEFICHE VENE

Si avvicina il "controllo".
Il momento in cui viene periodicamente verificato lo stato di progressione della malattia e le condizioni del disgraziato coinvolto nella faccenda.

Così, tanto per cominciare, sono andato a fare i maledetti prelievi.
Troppe chemio e troppi buchi hanno sclerotizzato le arterie e le vene normalmente visibili ed è una bella lotta (per quei tapini di medici e di infermieri specializzati) riuscire a prenderne una sulle mani o sui polsi (anch'essi abbastanza malbeciati).
Vabbè! ritirerò il tutto (referti ed esami vari) tra un po'.
Un paio di giorni dopo, buco per buco e visto che ho un'escrescenza carnosa sull'orlo palpebrale che mi da fastidio ed una probabile ciste nella zona temporale, decido di fare una visita al "Chirurgo".
Il Chirurgo è mio fratello minore, del quale ho già scritto anche altrove.

Silvia, sua moglie, mi dice di passare quando voglio ed io, dato che il suo studio è a m.50 dal mio portone, vado di corsa per non rompere troppo le balle.
L'Ottimo Individuo mi visita immediatamente ed afferma perentorio:
"Questa (sulla palpebra, n.d.r. [sarebbe :nota del redattore]) te la levo subito, mentre la ciste la facciamo la settimana prossima in sala operatoria".
Mentre mi opera chiacchieriamo delle mie magagne ed il Brillante Personaggio, quando sente delle mie vene malate e dei troppi buchi, esplode: " Ma questi sono fessi!". Molla tutto (intanto ha già finito l'intervento) ed afferra un apparecchietto beffardo, fatto come le cornine di un toro alto trenta centimetri. Lo accende, mi poggia le cornine sull'avambraccio e...cazzarola! all'interno delle corna appaiono tutte le vene e le arterie.
Ed appaiono così nette e precise che potrei beccarle anch'io, se fossi un drogato serio.

Mi racconta che una delle sue società ne ha l'esclusiva per l'Italia e si rammarica di non averlo pubblicizzato abbastanza (il Geniaccio Incompreso, per altro, ha già inventato un mucchio di strumenti medico-chirurgici ed ha ideato metodiche di intervento così innovative da lasciarmi sorpreso tutte le volte che ci penso).

Così adesso so cosa devo dite la prossima volta che mi vogliono bucare:
"Ahooo, Gggente!...o mi prendete il vaso al primo colpo oppure vi procurate un Veinlite (*) e me la prendo da solo la maledetta vena".

Genova, 15 aprile 2006

 




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Marco Capurro

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