L'AMORE DELLA MAGA CATTIVA
Sorprendente!?
Decisamente sorprendente!
Ho scoperto , dopo quasi trent'anni di vita in comune, che la Strega mi ama.
E' stata una cosa casuale.
Sapevo con assoluta sicurezza che l'incredibile ed affascinante Arpia che mi ha reso padre nutriva per me un possessivo senso di affetto.
Un sentimento molto simile a quello che un filatelico può provare per l'unico "Gronchi rosa" della sua collezione.
Ti bei di possederlo ma se ti fa girare le balle , lo vendi.
Devo confessare che non mi sono mai lamentato (più di tanto); è vero che fungere da padre, madre, amante, fratello, maggiordomo ed autista è un po' faticoso, ma quando si prende il ritmo uno non se ne accorge nemmeno.
D'altra parte mi ritenevo bastevolmente compensato dall'amore quasi genitoriale che L'Orso e l'Anaconda (i miei figli) mi dimostrano giornalmente.
Loro mi sgridano un po' per le mie ingenuità ed i miei infantilismi, ma in realtà lo fanno solo per proteggermi e difendermi dalle avversità della vita, per le quali mi ritengono assai impreparato.
La Strega mi ama, dicevo, e l'ho capito sorprendendola durante la notte a dormire con l'orecchio appoggiato sul mio petto.
A solo scopo di verifica mi sono fatto venire un paio di extrasistole trattenendo il fiato.
La malefica Megera si è svegliata di soprassalto e ha cominciato a scuotermi selvaggiamente gridando:" Marco, stai bene? Perché non batte? Chiamate un ospedale, un medico, i pompieri!!".
Quando la Strega chiama i pompieri , che costituiscono nella sua mente la soluzione assoluta di tutti i problemi importanti degli uomini, vuol dire che la situazione ha raggiunto un grado di gravità indiscutibilmente non misurabile.
A quel punto, mi sono districato dal suo abbraccio, e, mentendo spudoratamente, Le ho spiegato che le irregolarità del battito cardiaco rientrano nella norma e che le mie condizioni fisiche, cancro permettendo, erano di molto migliori di qualunque altro essere umano "sano" della mia età.
In circa tre ore la Vecchia si è calmata e, a poco a poco, ha ripreso sonno, tenendomi un piede con una mano e controllandomi il battito con l'altra mano a mo' di stetoscopio.
Mentre anch'io mi assopivo in quella strana posizione (avevo praticamente il tallone del mio piede destro dietro la nuca) , pensavo dolcemente che avevo impiegato una vita a farmi amare dalla Strega e sicuramente ci sarebbe voluta un'altra vita prima che Lei si accorgesse del suo errore.
Ero riuscito a fregare anche Lei.
aprile '96