LES AMIES
La demoniaca Entità ci ha costretti ad andare a trovare le sue amiche d’infanzia.
O meglio, mi ha costretto...perché l’Anaconda è incostringibile ed ha accettato l’impegno sociale per pura curiosità scientifica.
La questione era complessa!
La Strega aveva infatti rotto con Tina e Carla (due gemelline monocoriali) dopo più di trent’anni di ventennale amicizia, per ragioni di mero interesse economico.
Le tre folli avevano infatti aperto un’attività imprenditoriale insieme, contro l’opinione di tutti gli amici e familiari, e, nel breve giro di qualche settimana, avevano infranto ed interrotto ogni rapporto amicale e/o affettivo.
Trattavasi quindi di una di quelle pericolose situazioni che ricadevano sotto il proverbio latino "ab amico riconciliato cave".
Devo, per onestà e per questione di par condicio, anche ricordare che, nel caso delle due streghette/farfalle mononucleate, trattavasi di un rapporto profondo e sereno. Per cui la rottura era stata dolorosa per entrambe le parti.
Dopo molte indecisioni e tentennamenti siamo giunti a casa di Tina, la più grande delle gemelle (si fa per dire: è nata dodici minuti prima di Carla), accolti con affettuosa cordialità dalle gemelle e dal "compagno" di Tina, tale Luigi (peraltro persona amabile e distintissima) .
Con enorme sorpresa del sottoscritto le tre dracule, la mia e le altre due, hanno ripreso a ciangottare come se nulla fosse accaduto.
L’Anaconda ha passato la serata a studiare lo strano fenomeno, compiendo buffi esperimenti con interruzioni estemporanee, danni vari agli oggetti, rumori molesti, etc.
Dalla precisa relazione che in seguito mi è stata fatta dalla Serpe che mi ha insegnato la bipaternità, ho appreso che nulla è stato in grado di interferire con il chiacchiericcio delle Megere.
Io non ne so nulla!
Già, perché, catturato dal gentilissimo Luigi, dopo aver bevuto una paio di fiaschi di ottimo bianco veneto, sono stato invitato a fumare alcuni strani sigari, dal cordiale personaggio chiamati "cannoni".
Uomo sprezzante del pericolo ed in grado di gettare vari organi interni oltre l’ostacolo (ne è prova la lunga convivenza con la Strega), non ho avuto esitazioni ad affrontare l’impegnativa esperienza.
In effetti ricordo assai poco.
So di essermi appartato con una signora molto pelosa (mi è stato poi trattarsi della cagna di casa, tale femmina husky di nome Titta) con la quale ho intrattenuto una lunga e cordiale conversazione.
Mi è stato detto che sono salito destramente sulla parete del palazzo, per dimostrare non so quale tesi sull’uomo ragno e che ho effettuato stupefacenti (non si tratta di meschine allusioni!) giochi di prestigio con la polvere da sparo che hanno svegliato l’intero quartiere.
Antonietta (la Strega) il giorno dopo mi ha detto, tra le altre cose, che Luigi voleva assolutamente avermi a cena anche le sere successive.
Diceva che si era divertito un sacco,... il bastardo!
Anche Lei era tutta contenta. Aveva riallacciato un’amicizia importante con persone che Le mancavano.
Le tres Amies erano di nuovo insieme (due gemelle pazze ed una Strega gigante assolutamente folle: il Trio Mostruoso).
Io però, che fisicamente sono ridotto ad uno straccio Vileda molto usato, devo risponderne anche al mio Linfoma e, prima di prendere ulteriori decisioni, attenderò una Sua decisiva parola in merito.
Genova, ottobre 1998
MC/