LA TESTA DEL CANE
Sono ormai dodici anni che la nostra cagnetta è morta.
L'avevo comprata alla Strega quando i ragazzi non erano ancora nati.
Era un batuffolo di pelo,malato e coi vermi, che quello stupido negoziante mi aveva praticamente quasi regalato, pur di liberarsene.
Io, d'altra parte, dovevo trovare una ragione di vita e di interesse per la Malefica Compagna della mia vita, che attraversava una brutta depressione.
La piccola belvetta fulva, colmata di cure e di affetto, si riprese in brevissimo tempo.
Dopo otto o nove mesi nacque l'Orso e dopo altri due anni l'Anaconda.
La depressione ed io risultammo definitivamente sistemati.
Cockina, la nostra straordinaria cockerina fulva, ci accompagnò per dieci anni, regalandoci una tale dose di intensa felicità che ne avremo tutti e quattro per il resto della nostra vita.
Qunado morì, avvelenata probabilmente da un boccone per topi, passai quattro giorni e quattro notti accanto a Lei.
Cercai disperatamente di salvarla,contro il parere di tutti i veterinari consultati, e mi crepò tra le braccia , cercando anche allora di leccarmi il muso.
Per dieci giorni andai fuori di testa.
Poi mi accorsi che anche mia figlia stava sballando e mi detti una regolata.
Qualche mese dopo , una notte, mi svegliai all'improvviso con un singhiozzare nelle orecchie.
Andai a vedere nelle stanze dei miei due mostri e trovai l'Anaconda, allora decenne, che piangeva disperatamente e silenziosamente.
Cockina mangiava, giocava e dormiva normalmente con Lei e la mia piccola strega mi spiegò che non poteva più resistere senza la sua sorellina fulva accanto.
Mi disse che era "troppo dolore!".
Il giorno dopo comprai cinque chili di creta "artificiale" e passai dodici ore filate chiuso nel mio studio.
Qundo uscii a tarda sera mi stravaccai sul divano e caddi in un sonno senza sogni.
Mi svegliò il grido.
Era la voce dell'Anaconda che strillava come una matta:" E' Lei..., è proprio Lei! Era nelle mani di Papà ed è uscita fuori per tornare da noi.".
La piccola serpe che mi rese padre per la seconda volta teneva in mano la testa di cane, a grandezza naturale, sulla quale avevo lavorato tutto il giorno.
Era già perfettamente asciutta.
Qualche strana reazione di fotosensibilità del materiale le aveva conferito un colore bruno champagne mentre gli occhi erano rimasti scuri ed intensi.
Era Cockina!
Sono passati altri dieci anni , pieni di problemi ma ricchi di amore e di vita, e l'Anaconda mi ha chiesto di controllare se la nostra "creatura" era in perfette condizioni.
Ho passato due ore ad esaminare la testa di creta, sul suo piedistallo in legno di noce lucidato.
Era perfetta!
In qualunque posizione la girassi Lei mi guardava con quegli occhi adoranti e pieni di affetto.
Riportai la testa in camera di mia figlia, rassicurandoLa sulle sue condizioni, e pensando con un dolce senso di orrore che quello che mi era uscito dalle mani non rientrava nelle mie capacità.
Per qualche strada misteriosa, ora lo sentivo davvero, la belva di casa Capurro era ritornata da noi.
APRILE '96