LA SAGRA
La Strega, scioccata dall'esito negativo dei miei recenti ed
ulteriori emocromi (effettivamente schifosi), ha deciso di rinunciare al suo
ballo di Ferragosto.
Dovevano andarci Lei e l'Anaconda.
Mi avrebbero lasciato a casa a riposare, che è la cosa che mi andava
meglio.
Invece no! Adesso, visto che non si balla nei momenti di crisi,
la diabolica Entità ha deciso che andremo, io compreso, ad una sagra
paesana (si fa per dire; Sori è una bellissima cittadina marinara che
unisce le dimensioni del "paese" alle comodità cittadine).
Pare sia probabile ci faccia compagnia anche un'amica di famiglia: Federica,
amabile e graziosa signora che ha l'unico torto di non risultare più
scentrata del resto della mia famigliola. Quindi almeno Lei non costituirà
un grave problema.
Dovrò guidare sei/sette ore (non per la distanza, ma per la coda) , posteggiare
dove posso (sopportando gli insulti e le critiche delle mie due donne [donne?!
dall'aspetto sicuro, perché per il resto sembrano due femmine di Carcharodon
Megalodon]), camminare per una decina di miglia e cercare di non addormentarmi
tra due o tremila persone urlanti e festanti.
Assistere a terrificanti processioni, condite con spaventosi botti (i famosi
fuochi artificiali) ed infernali scampanate di sagrestani che hanno il senso
musicale di una puleggia sbilanciata.
Immagino che si lagneranno di tutto: della coda, del posteggio, della marcia,
della confusione, degli spettacoli, del mangiare e del bere, ma soprattutto
di me, vecchio, malato ed inetto.
Salvo poi, il giorno dopo, magnificare la loro straordinaria serata etnico/popolare con tutta quella banda di allegre, deliziose e costosissime gentildonne con le quali si allineano a cuocere sulla spiaggia come soldatine di piombo.
Un mio vecchio amico contadino direbbe:
"L'è rob de matt!"..... e non potrei dargli torto.
Agosto 2002
WEB BASE:PUNTO PARTENZA |