TRAFITTO AL CUORE?

Ne scrivo dopo qualche giorno, assolutamente indispensabile per smaltire la sbornia di sfiga.

Ho finito la maledetta terapia e, teoricamente, dovrei riflettere sulla possibilità dell'autotrapianto. Nelle more della riflessione vado alla ASL a farmi fare una prescritta ecocardiodopplergrafia (potevo anche scrivere ecocardiografiacolordoppler, cardiocolordopplergrafia o altre belinate. Questi si inventano dei nomi lunghissimi e difficilissimi).

I due tizi che mi esaminano sembrano preoccupati...molto preoccupati. Mi esaminano a turno e parlottano tra loro come comari maschie (sono due dottori uomini. Le donne, in genere, sono più dirette). Quando si accorgono che non mi agitano più di tanto mi spiegano che il mio cuore è stato gravemente lesionato (dalle chemio, secondo loro), che avrei bisogno di una visita presso un centro di cardiologia e di una terapia appropriata.

Uscendo dalla Asl ho già prenotato una visita, ma ho la testa lievemente impallonata.

Se il danno è stato causato dalla chemio, rifletto tra me e me, posso scordarmi l'autotrapianto (che mi scoppierebbe il cuore) ed alla prima maledetta recidiva del linfoma devo considerarmi lievemente fottuto.

Il gentile cardiologo del San Carlo conferma la diagnosi (icc ventricolare sx importante), mi consiglia di scordarmi temporaneamente il cancro e mi appiccica una terapia per il cuore.

E va bé! le cose vanno come vanno, ma devo considerare anche il fatto che la chemio continuerà ad agire (ed a danneggiarmi) per parecchi mesi (quindi la situazione cardiaca peggiorerà) ed io comincio ad averne piene le scatole di tutte le maledette pillole che prendo e di non riuscire a camminare dritto.

La Strega, l'Anaconda e l'Orso mi riempiono di domande prive di risposte serie e, allo strazio di leggere nei loro occhi una fottuta paura della mia "assenza", mi sento come un ratto stretto nell'angolo. Forse l'ho già detto: io non conosco la paura, ma l'orrore di essere troppo amato, beh, quello sì lo conosco e vorrei essere stato un maledetto bastardo per non doverlo riconoscere in Loro.

Da un mese continuo a pensare a cosa devo fare. Non per sopravvivere (per quello si vedrà) ma per rendere tollerabile alla Strega ed all'Anaconda una vita senza un pazzo assorbente che ha divorato la loro indipendenza. Ed immagino sarebbe troppo ingiusto chiedere all'Orso di fare, per quanto possibile ad un figlio e ad un fratello, la mia parte nei loro confronti.

Un dilemma senza soluzione....o no?

 

dicembre 2002

 






Per informazioni rivolgersi a:

Marco Capurro

info@capurromrc.it
Via Granello, 3/7
Genova, GE 16121
Italia

Italian WebSPACE


WEB BASE:PUNTO PARTENZA

Google





hosted by Aruba