ALTRI BUFFI ESAMI...

Edoardo, il mio malefico microematologo, mi ha prescritto una TAC a contrasto (organo-iodato) ed a tale scopo mi ha dato uno specifico modulo ospedaliero, accuratamente da lui compilato e sottoscritto, da consegnare al reparto di radiologia.
Naturalmente i Tacchisti (quelli che fanno le TAC) mi hanno consegnato un altro modulo (da Loro appositamente inventato in sostituzione di quello esistente) con una serie di misteriosi esami indispensabili per effettuare l'esame (sembra stupido, ma effettivamente lo è).

I, per altro simpatici, Tacchisti hanno accuratamente evitato di avvisare gli altri reparti del nuovo modulo e dei nuovi esami, complicando astutamente le procedure, aumentando la già restia diffidenza dei pazienti e riuscendo a procastinare le date di esecuzione degli esami, con il pregevole risultato di risultare in ritardo soltanto di qualche giorno (cosa rarissima).

Alcuni degli esami richiesti costituiscono un esempio di quasi assoluto cretinismo, come la positività/negatività alla proteina di Bence Jones o la ricerca di gammapatia monoclonale (l'unico vero rischio, nell'eseguire una TAC, è quello di annoiare il paziente ammorte, oppure di dimenticarsi di lui costringendolo a trattenere il fiato troppo a lungo). E l'ecg (che sarebbe l'ormai decrepito elettrocardiocardiogramma), potendo anche venire sostituito a piacere da un ecocardiodoppler, assume valenze misteriosissime in presenza di valente personale medico (diverso sarebbe se ci trovassimo solo in presenza di tecnici o di infermieri).(*)

Ma lasciamo perdere!

Alla Asl 3 di Genova (distacco Via Archimede, nomen omen), dove mi presento dopo apposita prenotazione, incontro un vecchio amico medico (Renzo, detto "il baffone" per i folti mustacchioni), che risulta deputato ad effettuare i "prelievi". Lo avviso che conviene effettuare la punzonatura su mano o polso (le grosse vene dell'incavo gomito ed avambraccio sono ormai sclerotizzate).

Naturalmente il competente disgraziato (essendo lui il medico) ignora i miei gentili consigli e mi perfora inutilmente il braccio una mezza dozzina di volte, finendo per prelevarmi il sangue dal dorso della mano, all'interno del cerchietto che, nel frattempo, ho provveduto a disegnare con la biro per facilitargli il lavoro (questo non è proprio vero! l'ho disegnato per evitarmi altre sofferenze non richieste).

Al termine della faccenda sembra veramente dispiaciuto, al punto da ammettere, ad alta voce e con preoccupazione, : "Marco, scusami, avevi ragione tu. Sono proprio fottute!". Così, per affetto e cortesia, gli assicuro che è stato bravissimo e che non ho sentito assolutamente dolore.

Una volta uscito mi siedo sulla mia vespaccia incallita e penso per qualche minuto all'annosa questione: Ci sono o ci faccio? cioè, sono veramente scemo oppure lo sono diventato con il tempo?

Concludo, come al solito, che sono proprio un deficiente congenito ma non me ne frega niente. So che dovrei preccuparmi degli altri, ma io sono io e Renzo è un mio amico. Lasciamo che del signor "altri" si preccupi il signor "terzi".
Io ho già i cazzi miei a cui pensare, e poi tutti quei cerotti bianchicci sul braccio fanno un'ottima impressione: sembro un vero malato!

A casa sia la Strega sia l'Anaconda cercano di farmi il culo, sgridandomi per la mia ingiusta tolleranza, ma mi basta dare due o tre colpi di tosse, con seguito di finto conato di vomito, per farle smettere.

Non ho idea del perchè io sia così stupido. Magari finirò per farmi ammazzare da qualche macellaio, ma meglio sia un amico macellaio piuttosto che uno sconosciuto.

E' una roba molto più intima!

 

gennaio 2003

 






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