SONNECCHIARE AL SOLE

Oggi è una bella giornata!
E la Strega ha deciso che è "troopppo" bianca. In realtà è abbronzatissima. Quasi come durante l'estate; ma trovo inutile fare lunghe discussioni, e così la porto al mare.

La sistemo sulla sua brandina superaccessoriata ( in quel cazzo di megastabilimento da un milione di euro al giorno, al quale siamo abbonati tutto l'anno) e penso di essermela cavata anche per oggi.
A me basta una panchina e non mi spoglio nemmeno.
Un pezzo di giornale di oggi (anche di ieri), un toast ed una panchina ed io mi sento un tizio benedetto dal Signore (sempre che quel cavolo di Divinità abbia mai benedetto qualcuno).

Ma, se pure Lui ha le mani, non è oggi il giorno in cui ha deciso di porle a protezione del mio capino.
La Strega è in vena di maledette preoccupazioni!
Nell'attimo preciso in cui comincio a sonnecchiare (come facciamo noi tutti vecchi rottami, quando ci mettono al sole su di una panchina) la Strega balza in piedi dalla sua brandina e mi si avventa, urlando a squarciagola: "Che hai stronzo? Stai morendo? chiamate i pompieri!"
Spaventato ammorte mi sveglio di soprassalto e cado dalla panchina. Sento malissimo sulla parte sinistra del torace, dove la Strega mi sta sferrando dei terribili pugni (immagino sia la Sua idea del "massaggio cardiaco").

Dopo averLa calmata, averLe spiegato perché avevo socchiuso gli occhi ed averLe fatto eseguire due o tre volte un vero massaggio cardiaco professionale (non fa piacere a nessuno ritrovarsi con le costole fratturate e non vorrei mi ricapitasse una seconda volta), cerco di risistemarLa sul Suo giaciglio balneare e di riprendere il sonno.

So che ce la farò. Lo sento, ed in fondo sono anche contento. La Strega mi ama, si preoccupa per me e questa è già una bella soddisfazione.

Sul ciglio del baratro che mi riprecipiterà tra le braccia di Morfeo sento la frusta della voce della Strega: "Però sei proprio cattivo! mi spaventi sempre! se chiudi gli occhi un'altra volta ti giuro che chiamo l'Anaconda. Poi te la vedrai anche con Lei".
Gli occhi mi si spalancano di colpo, strabuzzati, ed ora sono certo che non dormirò.

Posso combatterle separatamente le mie Mostre, la mostra Madre e la mostra Figlia, ma insieme non c'è scampo.
Trattasi di fuscello in balia della tempesta.

E quel fuscello sono io.

 

maggio 2003

 






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